Il
bando citato nella targa era quello emanato dal maresciallo
Graziani, nominato ministro della Guerra nella mussoliniana Repubblica Sociale Italiana, con cui venivano richiamati alle armi (fasciste) i nati nel 1922 e 1923: chi non si fosse presentato al distretto militare sarebbe stato considerato disertore e fucilato; e così le tessere per l'alimentazione di cui erano titolari i renitenti alla leva non dovevano essere consegnate alle rispettive famiglie.