Canonico agostiniano, teologo, umanista, fu grande conoscitore delle lingue classiche; nel 1504 pubblicò l'Enchiridion militis christiani, esaltazione della vera fede e critica dei vuoti formalismi rituali; nel 1509 scrisse Elogio della Pazzia, satira contro la teologia Scolastica e l'immoralità diffusa fra il clero, costruita su burleschi ma acuti sofistici paradossi. Nel 1516 curò un'edizione filologicamente meditata del Nuovo Testamento. Tutti questi suoi scritti, guardati con molto sospetto dalla Chiesa di Roma, non si avvicinarono però alle posizioni riformiste di Martin Lutero, con cui polemizzò scrivendo nel 1524 De libero arbitrio. |