Fornaciaio, anarchico, attivista sindacale, più volte rinchiuso in carcere o al confino durante il Ventennio, dopo l'Armistizio del 1943 fu arrestato e deportato nei lager tedeschi, dove venne ucciso.
Questa è una delle tante vittime dei lager nazisti di cui l'artista tedesco Gunter Demnig ha voluto tramandare il nome con le sue Stolpersteine (letteralmente tradotto significa "pietre da inciampo"): si tratta di cubetti di pietra, sparsi nei marciapiedi di tutta Europa, ciascuno con un nome inciso; in Italia ha incominciato da Roma, ricordando ebrei, zingari, omosessuali, antifascisti, carabinieri che da qui furono deportati nei lager e lì morirono di stenti o furono uccisi. |