Padre (Umberto, impiegato, nato a Lucera, Fg) e figlio (Bruno, disegnatore, nato a Roma), antifascisti, aderenti al Partito d'Azione clandestino, in seguito alla delazione di un vicino di casa vennero arrestati, torturati in via Tasso e poi finirono nel gruppo dei fucilati alle
Fosse Ardeatine all'indomani dell'attentato di via Rasella.