Giovane umanista, fu amico di
Pomponio Leto e allievo di
Angelo Fasolo (1426-90), vescovo di Cattaro dal 1457, di Methone dal 1459, di Feltre dal 1464, colto letterato e proprietario di una ricca biblioteca. Il Campano (o Campanino per distinguerlo da un altro umanista del tempo che assunse questo nome) fu coinvolto nella repressione delle tendenze paganeggianti dell'Accademia Romana, fondata da Pomponio Leto, e venne incarcerato in Castel S.Angelo; ne uscì provato nel fisico e nello spirito, tanto che morì poco dopo.
L'epitaffio dettato da Pomponio Leto indica, come allora a volte si usava, non solo gli anni di vita del morto, ma anche i mesi, i giorni e le ore.