Svolse un importante ruolo diplomatico e politico nei rapporti con l'Imperatore e per questa sua competenza fu eletto papa nel 1073; esercitò un'intensa azione riformatrice all'interno della Chiesa contro ogni forma di simonia. Si scontrò con l'imperatore Enrico IV e lo scomunicò finché Enrico, tramite la mediazione di
Matilde di Canossa, non chiese umilmente il perdono del papa; ma lo scontro fu solo rinviato, e si arrivò ad una nuova scomunica nel 1080; ne seguì il sacco di Roma da parte delle truppe imperiali (e di quelle del re normanno Roberto il Guiscardo, chiamato dal papa in aiuto). Gregorio dovette fuggire in esilio a Salerno, dove morì. Nel 1606 fu proclamato santo.