Dalla metà del '600 la
famiglia Bruschi accrebbe le sue proprietà a Corneto (Tarquinia), aumentate per matrimonio anche coi beni dei Falgari nel secondo '700 e con quelli dei Quaglia nel 1835; nel 1863 ricevettero dal papa il titolo di conti. In questi estesi latifondi la contessa Giustina fra il 1862 e il 1872 effettuò scavi archeologici che misero in luce reperti destinati a formare una
raccolta eccezionale. Alla morte di Giustina (1875) il figlio Francesco ereditò la collezione, lasciandola poi per testamento al figlio Luca, che la vendette allo Stato italiano (1913); ora costituisce la parte più cospicua del Museo Etrusco di Tarquinia.