Figlio dell'imperatore
Valeriano, tenne con lui il potere dal 253 al 260, guidando le legioni ai confini occidentali dell'Impero per arginare le incursioni di popolazioni germaniche. Assunse la suprema autorità quando il padre fu fatto prigioniero in Mesopotamia. In un periodo di continui scontri alle periferie dell'Impero attuò una riforma dell'esercito che consentisse una relativa rapidità di intervento nelle zone più minacciate. Fu ucciso da congiurati a Milano.