Appena realizzata l'unità italiana, l'esercito regio fu inviato nel Meridione per soffocare le sacche di resistenza filoborbonica; ex soldati delle disciolte truppe napoletane si unirono a bande di briganti per contrastare con le armi il passo ai piemontesi. Un drappello di questi ultimi venne trucidato a Casalduni (Bn) e il generale Cialdini ordinò, per rappresaglia, di fucilare gli abitanti di quel paese e quelli del vicino Pontelandolfo, incendiando le abitazioni. C'è chi dice che i morti furono assai più dei 17 qui elencati, ma comunque questi 17 furono quelli tumulati nel
Tempio dell'Annunziata all'indomani della strage.