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Uomo di mare fin da ragazzo, aderì alle idee mazziniane; a Genova partecipò ad un moto patriottico che fallì e dovette fuggire in esilio; dal 1835 al 1848 in sud America combattè a sostegno di istanze libertarie locali. Tornato in Italia si scontrò con gli austriaci in Lombardia; poi accorse in difesa della Repubblica Romana, alla cui caduta (1849) dovette fuggire al nord. Negli anni successivi la sua fondamentale partecipazione all'unificazione ed indipendenza italiana non ebbe sempre il chiaro riconoscimento che meritava; nel 1859 i suoi uomini a Bezzecca (Tn) diedero un contributo essenziale alla vittoria contro gli austriaci; nel 1860 le Camicie rosse conquistarono il Regno delle Due Sicilie; i successivi autonomi tentativi di acquisire Roma al Regno d'Italia furono però non appoggiati o addirittura fermati dalle armi di quello stesso Regno che aveva contribuito ad accrescere. Nell'isola sarda di Caprera trovò spesso l'obbligato o volontario rifugio a questa ingratitudine. |
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(Testo)
Viale GARIBALDI Giuseppe Garibaldi nacque a Nizza nel 1807. Fin da giovane, sensibile alle istanze di libertà, si iscrisse alla Giovine Italia; su suggerimento di Mazzini si arruolò nella Marina Sarda per organizzare a Genova una sommossa che però fallì (1834); questo gli valse una condanna a morte per sfuggire alla quale fuggì in America Latina dove si coprì di gloria.
Nel 1848 rientrò in Italia per la guerra d’Indipendenza; partecipò poi alla difesa della Repubblica Romana e quindi alla IIa e IIIa guerra di Indipendenza nella quale dopo la vittoria alla Bezzecca all’invito di fermare le ostilità rispose “OBBEDISCO”.
Nel 1860 con l’impresa dei Mille conquistò il Regno delle Due Sicilie; a Teano incontrò Vittorio Emanuele con la frase: “Saluto Vittorio Emanuele Re d’Italia".
Fu definito “L’EROE DEI DUE MONDI”; eletto al Parlamento, si ritirò nella sua isola di Caprera dove morì il 2 giugno 1882 |
foto Vallocchia
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