Informazioni
e curiosità
Cerca Elenco
completo
Suggerisci Links
  Italia
 Milano  Meridiane  Edicole
ricerca rapida



0
  Scheda  
Nome e Cognome Matthias Politycki
Karlsruhe,D 1955 -
Dove si trova piazza Municipio - Arpino, FR
Categoria lettere
Segnalato da Sandro Vallocchia
Per saperne di più ...
wikipedia Cerca Matthias Politycki su Wikipedia
Poeta e saggista, si è affermato come romanziere con racconti di argomenti e scenari insoliti.

Queste pietre scritte fanno parte di un'iniziativa promossa dallo scrittore Giuseppe Bonaviri: cospargere il paese di testi poetici scritti da autori contemporanei, di ogni provenienza, che hanno visitato Arpino.
Qui trovi l'elenco aggiornato delle pietre scritte.
 
     
 
 
(Testo)

(sinistra)

Bar Fabbrizio
He, Kellner,
das ist kein Gedicht hier,
das ist ‘ne Bestellung!

Zu viele Verse gibt es schon,
die sich nach starkem Kaffee sehnen,
nach Umbramauern, rot darauf Geranien,
nach diesem Fünf-nach-funf-Uhr-Licth bis in die Nacht,
am Rathaus hängen schlapp dazu die Fahnen,
vom Berg herab, ganz warm un weiss zu ahnen,
ein Wind. Ein Ton. Ein Duft. Die alte Pracht.

Und ausserden, hörst du, hab ich hier nicht nur
den Mund zum Staunen aufgemacht,
hier hab ich schallend laut gelacht
im Schatten alter Schiebermutzenmänner
mit einem wilden Kerl in gelber Jacke,
mit gelber Fliege, gelbem Schuh -
wir kamen tagelang schier nicht zur Ruh,
so heftig lachten wir, dass sich der Tod
ganz von alleine ferne hielt.

Indessen, Kellner, nun mach zu,
das Echo unsres Lachens wirst du noch
in hundert Jahren hören, müsstest nur dein Ohr
um fünf nach fünf an diese Mauern legen – doch
nicht jetzt! Denn das ist (sagt’ ich’s nicht?),
ist ‘ne Bestllung, kein Gedicht.


Arpino nel Maggio 2005Matthias Politycki


(destra)
Bar Fabbrizio
Ehi, cameriere,
questa qui non è una poesia
questa qui è un'ordinazione!

Ci sono già troppi versi
che bramano caffè forte,
mura color terra d’ombra con sopra il rosso di gerani,
questa luce delle cinque e cinque fino a notte,
come contorno le bandiere stracche del municipio,
dai monti scende un vento, caldo e bianco,
un intuito. Un tono. Un aroma. L’antico fasto.

E inoltre, stà a sentire, qui la bocca
non l’ho aperta solo per lo stupore
qui ho riso a crepapelle
all’ombra dei vecchi uomini – coppola
con quel tizio pazzo in giacca gialla,
col farfallino giallo, le scarpe gialle...
per giorni interi non ci calmavamo
ridevamo tanto forte
da spaventar la morte

E intanto, cameriere, su dai,
per altri cent’anni sentirai
l’eco delle nostre risa, ti capitasse mai
alle cinque e cinque di appoggiar l’orecchio a queste mura,
ma non ora! Perché questa (te l’ho poi detto) comunque sia
è un ordinazione, non una poesia.


Arpino nel Maggio 2005Matthias Politycki


foto Vallocchia
 
 
     
 
Home Banner Torna indietro