|
|
Giornalista, poeta, narratore, noto soprattutto per il libro Gente in Aspromonte (1930), una raccolta di 13 racconti sulla scia della letteratura meridionalista.
Il monumento consta di tre parallelepipedi di travertino sulle cui facce sono incise citazioni da diverse opere dell'autore. Realizzato da Alessandro Monteleone, fu inaugurato nel 1965. |
|
|
|
|
|
|
|
|
(Testo)
(sul basamento) DONO DEL LIONS CLUB DI REGGIO C. ALLA CITTA' XXIV – X – MCMLXV
(facciata 1)
[ ] [ ]
QUASI UNA VITA
(facciata 2) DICEVO CHE È ANCHE TROPPO QUELLO CHE SO NO RIUSCITO A COMBINARE CON TUTTI GLI INCONVE NIENTI CON CUI SONO PARTITO: MERIDIONALE, POVERO, SCRITTORE
MASTRANGELINA
(facciata 3) QUANDO MANGIO QUALCHE COSA CHE MI DATE VOI, È COME SE MI DONASTE QUALCHE COSA DI SANTO
VENT'ANNI - L'ETA BREVE
(facciata 4) LA DISPERAZIONE PIÙ GRANDE CHE POSSA IMPADRONIRSI DI UNA SOCIETÀ È IL DUBBIO CHE VIVERE RETTAMENTE SIA INUTILE.
DEL MONDO SOMMERSO
(facciata 5) FINALMENTE - DISSE - POTRÒ PARLARE CON LA GIUSTIZIA. CHÉ CI È VOLUTO PER POTERLA INCONTRARE E DIRLE IL FATTO MIO!
GENTE IN ASPROMONTE
(facciata 6) LA FORZA DELLA CALABRIA È NELLA SUA STRUTTURA FAMILIARE. LA FAMIGLIA È LA SUA SPINTA VITALE, IL CAMPO DEL SUO GENIO, IL SUO DRAMMA E LA SUA POESIA. I FIGLI RAPPRESENTANO UN CONTINUO ATTO DI FEDE, UNA PROMESSA E UNA SPERANZA.
ITINERARIO ITALIANO
IL PERSONAGGIO È SPARITO E NOI SIAMO DELLE MASCHERE
L’UOMO È FORTE – MEMORIE
(facciata 8) LA DONNA È IL PERSONAGGIO PIÙ IMPORTANTE E PIÙ AUTENTICO DELLA CALABRIA. È ANCHE IL LUSSO DI UNA NATURA SCABRA, IMMISERITA DAGLI UOMINI.
ULTIMO DIARIO
(facciata 9) CHE TUTTO QUESTO NON SIA STATO INVANO!
TUTTO È ACCADUTO
(facciata 10) LA FAVOLA DELLA VITA MI INTERESSA PIÙ DELLA VITA
LA MOGLIE – BELMORO
(facciata 11) NELLA QUIETE DOPO LA TEMPESTA NULLA PIÙ DUOLE. GLI ARCOBALENI CHE SPIEGANO IL LORO VESSILLO SUI CIELI PLACATI, I VERDI MARI PRATIVI DI DOPO LA TEMPE= STA, LE PIOGGE DOPO LE EPIDEMIE CHE FAN= NO RISENTIRE PARENTE L’ODORE DELLA TERRA, ECCO ALTRETTANTE IMMAGINI PLA= CATE DOPO I CATACLISMI E CON ESSE QUEL FORTE ATTACCAMENTO ALLA VITA CHE SI RIACCENDE PIÙ IMPETUOSA DOPO TALI FATTI E SI RADICA NUOVAMENTE NEI LUOGHI DOVE FU LA DISTRUZIONE. MAI, A MENO CHE NON SIA INTERVENUTO UN DECRETO DEGLI UOMINI, NESSUNA CITTÀ, DOPO IL FLAGELLO, PORTÒ I SUOI FOCOLARI ALTROVE. SI DICE DELLA MEMORIA DEL DOLORE, MA ESSA È BREVE AL CONFRONTO DELLA MEMORIA DELLA VITA E DELL’UMILE GIOIA D’ESSERE. ECCO LA BENIGNA NATURA.
UN TRENO NEL SUD
(facciata 12) I CALABRESI HANNO UN SENSO DELLA FATALITÀ; CONCEPISCONO LA VITA SULL’IMMAGINE DELLE LORO FIUMARE CHE PRESTO O TARDI TRAVOL= GONO OGNI COSA. "PIEGATI, ALBERO, CHÉ PAS= SA LA PIENA" - È UN LORO MOTTO
L’AMATA ALLA FINESTRA
foto Vallocchia
|
|
|
|
|
|
|
|
|