Tecnico incisore, divenne giovanissimo
art director di una rivista culturale della Olivetti. Si dedicò poi completamente alla pittura e alla scultura, con qualche concessione alla letteratura e al teatro. Fu grande viaggiatore per tutto il mondo.
Le statue sono nei giardini di un grande edificio che un tempo era un hotel, abbandonato negli anni '80 e rilevato da Luigi Maria Verzé (1920-2011), discusso prete ed imprenditore che aveva costruito a Milano l'ospedale S.Raffaele e voleva realizzarne un clone a Roma; ma alla fine degli anni '90 l'autorizzazione all'apertura del nuovo centro sanitario non giunse e don Verzé dovette vendere; ora l'edificio è la sede degli
Istituti Fisioterapici Ospitalieri (IFO). Le due statue, su modelli di Salvatore Fiume realizzati in marmo da
Carmelo Lizzio, raffigurano l'arcangelo Raffaele che dice a Tobia come curare -col fiele del pesce- la cecità del padre.