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(Testo)
SALA STEFANO CECCARELLI
(su targa vicina)
Questo progetto è dedicato alla memoria del mio amato compagno, Stefano Ceccarelli, che nell'atrio dell'IFO ha trascorso molte ore.
Un uomo vitale e generoso che ha combattuto con coraggio e serenità la sua battaglia contro la malattia. È dedicato a lui e alla sua grande famiglia, una famiglia definita dall'amore. Ai suoi parenti, ai suoi amici, ai suoi colleghi. Ma anche ai medici, agli infermieri, ai volontari.
Ma è soprattutto dedicato a tutti i degenti, di questa struttura, che spesso ci hanno regalato un sorriso - attimi di intimità e vicinanza in momenti molto difficili. Ognuno di noi è molto di più della malattia, che, in certi momenti, ci affligge. È per questo motivo che ho deciso di ristrutturare la sala d'attesa - un luogo sospeso fra la casa e la cura - per riaffermare che la nostra vita è ampia e dobbiamo trovare spazio, in quello che siamo, per tutte le nostre emozioni.
Vorrei che fosse questa la testimonianza di Stefano - amore, accoglienza e generosità. Prendersi cura delle persone che incrociamo. Questo è il racconto della vita di Stefano, la narrativa della sua esistenza. |
Il Progetto
Il progetto è stato ideato e curato dall'Architetto M.Cristina Persico Piro, il cui interesse prioritario è stato quello di realizzare uno spazio di accoglienza "interconnesso", volto a facilitare le persone che lo frequentano, in esperienze spontanee di complicità condivise. Mai più percorsi di guarigione vissuti "in solitario".
I pilastri, che troppo spesso vengono vissuti come un "fastidio inevitabile", sono stati trasformati in una formidabile opportunità, complice la grande concentrazione di forze nel loro interno.
Osservando la sala dedicata a Stefano Ceccarelli, si intuisce immediatamente che agli stessi è stato affidato, quasi emblematicamente, il ruolo di "centri energetici". Quasi che, per una certa forma di contaminazione, oltre che protagonisti geometrici dei due centri di rotazione dei divani, sono anche generatori di reciproche solidarietà.
Il progetto, nei suoi particolari esecutivi, ha posto la massima attenzione al benessere emotivo, pur non sottovalutando quello fisico di quanti frequentano questa struttura. A tale scopo sono stati eseguiti vari prototipi, via via perfezionati, prima di definire una seduta che conciliasse l'ergonomia con la gradevolezza, non tralasciando l'estetica. |
foto Vallocchia
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