Capitano di Fanteria, dopo l'Armistizio partecipò alla Resistenza entrando nelle formazioni autonome di
Mauri. Venne proditoriamente ucciso, assieme ad un
compagno, dalle Brigate Nere fasciste che avevano teso un doppio inganno: era stato fatto credere che
Ignazio Vian fosse ancora vivo, nel carcere di Torino, e per effettuare uno scambio di prigionieri era stato concesso un salvacondotto ai due intermediari; in realtà Vian era già stato impiccato tre mesi prima e i due vennero intercettati al ritorno da Cuneo, uccisi e dati alle fiamme. Fu insignito di medaglia d'argento al V.M. alla memoria.