Le poche notizie certe su di lui dicono che fu arrestato a Chiavari e deportato in Germania come prigioniero politico; nel lager di Gusen morì di stenti poco prima della fine della guerra. Non si sa in quale formazione partigiana abbia militato.
L'aspetto della targa fa pensare che sia stato riutilizzato il supporto che durante il regime fascista era destinato a condannare le
sanzioni economiche irrogate all'Italia dalla Società delle Nazioni per l'aggressione all'Etiopia.