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Soggetto a disturbi nervosi, visse in una continua fuga da un luogo all'altro; ebbe una complicata relazione con la poetessa Sibilla Aleramo; scrisse i Canti Orfici (1915), in cui espresse il meglio della sua poesia. Dal 1918 fu rinchiuso in ospedale psichiatrico. |
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(Testo)
DA “I CANTI ORFICI"
..... E AL FINE STIA, BIANCA, ELEGANTE TRA IL VERDE, MELODIOSA DI CASTELLI SERENI: IL PRIMO SALUTO DELLA VITA FELICE DEL PAESE NUOVO: LA POESIA TOSCANA ANCORA VIVA NELLA PIAZZA SONANTE DI VOCI TRANQUILLE VEGLIATA DAL CASTELLO ANTICO: LE SIGNORE AI BALCONI POGGIATE IL PURO PROFILO LANGUIDAMENTE NELLA SERA: L’ORA DI GRAZIA DELLA GIORNATA, DI RIPOSO E D’OBLIO. |
| STIA 1972 | A DINO CAMPANA NEL 40° ANNIVERSARIO DELLA MORTE |
foto Vallocchia
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