Figlio dell'imperatore
Valeriano, dal 253 fu dal padre associato al potere, che tenne da solo quando Valeriano fu fatto prigioniero in Mesopotamia. In un periodo di continui scontri alle periferie dell'Impero attuò una riforma dell'esercito che consentisse una relativa rapidità di intervento nelle zone più minacciate.
Qui è ricordato perché sotto il suo impero, nel 265 d.C., venne restaurata la cinta muraria di Verona e le relative porte di ingresso; questo era l'accesso della via Postumia e si chiamava in epoca romana
Porta Iovia da un vicino tempio di Giove; poi prese il nome dai doganieri ("borsari") che riscuotevano il pedaggio di chi entrava in città.