Dipendente comunale, fu autore di sonetti in dialetto romanesco; nel gennaio 1919 fu inseguito da Alessandro Clementi, un operaio del vicino mattatoio, affetto da mania di persecuzione, che prese a colpi di mannaia la sua porta di casa; Orazio fu così scosso dall'episodio che due mesi dopo morì.
Nel
thumbnail il frontone del vecchio
mattatoio.