La città fu assediata nel 1173 dalle armi del vescovo di Magonza per ordine di
Federico Barbarossa; in questo frangente una vedova di nome
Stamyra (Stamira, che il
Muratori trasformò in Stamura), sacrificò la sua vita per dare fuoco ad un barilotto di resina e pece, incendiando così le macchine da guerra degli aggressori.
Il nome della leggendaria eroina fu adottato da una storica
società sportiva nata nel 1908 (ecco perché l'epigrafe menziona il fuoco di Olimpia).