Confesso di avere capito poco di questi 6 distici elegiaci: si esalta la santità del tempio, dove i voti dei fedeli hanno più possibilità di essere esauditi; fin qui sembra chiaro; il difficile comincia quando vengono citati IULIUS (forse papa Giulio I che nel IV sec. fondò la primitiva chiesa?) e un CRESCENTIUS (uno lo troviamo arciprete all'inizio dell'XI sec., un altro potrebbe esser il cardinale
Marcello Crescenzi, che nel XVIII sec. fu vicario della basilica); oltre non riesco ad andare. La riga in piccolo ci dice che la vecchia epigrafe fu trascritta su nuova lapide durante i lavori di ristrutturazione (più che restauro) del 1870.