Venne messo a morte dagli austriaci perché da un'altura osservava i movimenti delle truppe. Suo
figlio ne commemorò la scomparsa sull'altare, in quanto parroco a Caldiero (Vr); altro lutto colpì quest'ultimo quando morì ai lavori forzati, per condotta anti-austriaca, lo zio materno
Giacomo Bettili.
L'epigrafe è consumata dall'erosione e di ardua lettura.