Laureato in Scienze naturali, era appassionato anche di poesia e teatro, tanto da essere amico di Luigi Pirandello, che nel 1904 gli donò il manoscritto autografo di
Il fu Mattia Pascal. Trovò lavoro nell'Amministrazione postale, dove approdò all'impegno sindacale e abbracciò le idee socialiste. Licenziato dall'impiego nel 1908 per aver criticato pubblicamente il ministro delle Poste, fu segretario della Lega dei Comuni socialisti e dell'Unione Postelegrafonici. Si occupò di attività come l'Università proletaria e il Teatro del popolo; fu Consigliere comunale a Roma, sedette alla Camera dei Deputati dal 1904 al 1913. Negli anni di drammatiche scissioni della sinistra italiana (1919-21) si schierò tra i riformisti e diresse il giornale
La Giustizia, diventando bersaglio di censure ed aggressioni del neonato Fascismo, fino ad una condanna al confino nel 1926. Tornato libero nel 1928 riprese a scrivere per il teatro ma senza successo, anche perché ostacolato dai funzionari di regime; riuscì a campare lavorando come rappresentante di materiale elettrico.
La targa è accolta in archivio perché l'edificio non ospita più un circolo del PSI, altrimenti sarebbe diverso il disegno del
simbolo: dai tempi del segretario Craxi al libro con falce e martello si è aggiunto -e in dimensione dominante- il garofano (1978), che ha poi estromesso la vecchia icona (1987). Successivamente la simbologia è stata trascinata nella disgregazione e declino di questo storico partito. Analogo discorso per la targa poco distante - in via Rubattino 5- di un circolo ricreativo del PSI (vedi
thumbnail), nel 2019 non più visibile.