Studente, giunto a Roma da Napoli con la famiglia per sfuggire al fuoco dei bombardamenti, si unì a quei soldati italiani che dopo la dichiarazione dell'armistizio resistettero all'intimazione tedesca di deporre le armi e lasciarsi imprigionare. In uno scontro impari presso la stazione Termini venne falciato dalla mitraglia.
Questa è una delle tante vittime dell'occupazione o dei lager nazisti di cui l'artista tedesco Gunter Demnig ha voluto tramandare il nome con le sue Stolpersteine (letteralmente tradotto significa "pietre da inciampo"): si tratta di cubetti di pietra, sparsi nei marciapiedi di tutta Europa, ciascuno con un nome inciso; in Italia ha incominciato da Roma, ricordando ebrei, zingari, omosessuali, antifascisti, carabinieri che vennero uccisi o da qui furono deportati nei lager e lì morirono di stenti o assassinati. |