Vicino alla rampa di discesa del mercato ittico erano un tempo situate le "
pile regie": erano 4 enormi vasche di pietra (di marmo dopo il 1806), ognuna delle quali aveva la capacità di 1620 litri, pari a undici salme d'olio. Erano i recipienti in cui veniva versato l'olio destinato al commercio estero, che un gabelliere (impiegato del fisco) misurava per riscuotere la tassa di esportazione.
D'Annunzio viene menzionato perché Umberto Biancamano, marinaio di Gallipoli, fu, con lui, uno dei 30 partecipanti all'
audace raid che il poeta raccontò nelle pagine diaristiche
La beffa di Buccari (1918). Questa fu un'impresa simbolica: nella notte tra il 10 e l'11 febbraio 1918 tre MAS entrarono nella baia di Buccari (Bakar, oggi Croazia, vicino a Fiume), per silurare navi nemiche; non ci fu nessun affondamento perché le reti di protezione fermarono i siluri, ma la mattina galleggiavano in acqua bottiglie con volantini propagandistici. D'Annunzio, nel ricordare Biancamano, scriveva: "
è nato nella bianca Gallipoli, all'ombra dei più pingui ulivi salentini. E m'immagino, per propiziare la bonaccia, ch'egli abbia portato su la sua spalla, dalle posture scolpite nella roccia alle pile regie, un grande otre di quell'olio d'oro lieve."
La targa, apposta nel 1932 quando fu inaugurato il nuovo mercato del pesce, venne distrutta da bombardamenti nel 1943; nel
2014 è stata rifatta.