Uomo politico, scrittore in latino e in volgare, diede a questa lingua nascente una enorme poliedricità espressiva. La sua
Divina Commedia è indubitabilmente uno dei grandi capolavori della letteratura mondiale, ma per gli italiani è anche la fucina della loro lingua, da cui sono uscite le più potenti raffigurazioni della realtà e dell'immaginazione.
Il verso (Purgatorio XIV 115) si riferisce al casato dei Malvicini, conti di Bagnacavallo (Ra), che sembravano non lasciare eredi: così -secondo il poeta- non avrebbero dovuto assistere al declino delle nobili famiglie di Romagna. Ignoro chi siano il Dante di Bagnacavallo e i 7 figli raffigurati nella sagoma multipla.
Il "monumento" è stato approntato nel 2021, per il 7° centenario della morte del poeta, in sostituzione di analogo manufatto dedicato ad
Alda Merini. Dove sia finito quest'ultimo ancora non so; dove finirà poi questo dantesco è difficile prevederlo: oramai siamo alle commemorazioni monumentali transitorie…