Erano fratelli, nati a Livorno,
Alberto il 6/1/1922,
Pier Luigi il 7/12/1925; per sfuggire alla persecuzione antiebraica si erano rifugiati in un casolare della campagna umbra, ma durante un feroce
rastrellamento nazifascista vennero fermati a Scheggia (Pg) e poi trucidati a Villamagna, presso Gubbio, assieme all'amico
Pietro Viterbo.
Queste sono due delle tante vittime della ferocia nazista di cui l'artista tedesco Gunter Demnig ha voluto tramandare il nome con le sue Stolpersteine (letteralmente tradotto significa "pietre da inciampo"): si tratta di cubetti di pietra, sparsi nei marciapiedi di tutta Europa, ciascuno con un nome inciso; in Italia ha incominciato da Roma, ricordando ebrei, zingari, omosessuali, antifascisti, carabinieri che da qui furono deportati nei lager e lì quasi tutti morirono di stenti o furono uccisi. Le pietre sono state posate il 20/1/2022.