Uomo politico, scrittore in latino e in volgare, diede a questa lingua nascente una enorme poliedricità espressiva. La sua
Divina Commedia è indubitabilmente uno dei grandi capolavori della letteratura mondiale, ma per gli italiani è anche la fucina della loro lingua, da cui sono uscite le più potenti raffigurazioni della realtà e dell'immaginazione.
Il personaggio di Federigo Tignoso è nominato al v.106 del XIV canto del Purgatorio, dove
Guido del Duca lo cita come esempio di costumi cortesi fra la gente di Romagna del passato.