Era impiegato alle Poste della stazione ferroviaria di Bologna. Uno dei giorni successivi alla
marcia su Roma , mentre era al lavoro, sentì che nell'atrio una squadra di fascisti bastonava un invalido anarchico ed espresse la sua insofferenza per queste violenze impunite. Alcuni del gruppo udirono le sue parole, piombarono nell'ufficio e lo trucidarono a colpi di baionetta.