Figlia di uno dei fondatori del movimento Giustizia e Libertà, sorella del chimico
Gianfranco Mattei, da studentessa fu espulsa dal liceo perché contestò le leggi razziali fasciste; dopo l'Armistizio fu attiva partigiana, prima staffetta poi comandante di compagnia nelle file del Fronte della gioventù; era stata allieva del filosofo Giovanni Gentile e collaborò con il gruppo che decise la sua uccisione il 15/4/1944. Nel dopoguerra venne eletta all'Assemblea Costituente per il Partito Comunista. Espulsa dal PCI nel 1955 perché non condivideva lo stalinismo, si dedicò alla difesa dei diritti delle donne e dei bambini.