Giornalista, sindacalista, si schierò con il Partito Repubblicano. Amico del Mussolini socialista, nel 1919 lo seguì fondando con altri il primo fascio di combattimento di Bologna; ma presto prese le distanze e si avvicinò invece al Partito Socialista, scrivendo per
l'Avanti. Durante il Ventennio fu costretto all'esilio in Francia, dove lavorò per un avvicinamento fra i movimenti antifascisti. Combatté in Spagna con le Brigate Internazionali contro i franchisti e al suo ritorno in Francia venne arrestato dalla Gestapo che lo consegnò alla polizia italiana, mentre sua figlia
Vittoria venne deportata in un lager. Il regime lo confinò a Ponza, da dove uscì alla caduta di Mussolini. Guidò poi il Partito Socialista durante la Resistenzaa e nel dopoguerra, come leader indiscusso. Fu sempre in Parlamento e assunse anche ruoli ministeriali quando nel 1963 si aprì la stagione dei governi di centro-sinistra.