Era l'anarchico che il 29/7/1900 uccise a Monza il re Umberto I. Arrestato e condannato all'ergastolo, nel maggio dell'anno seguente fu trovato impiccato nella sua cella. Gli anarchici non credettero mai alla versione del suicidio.
La zona delle Alpi Apuane è sempre stata terra di tradizione anarchica (vedi la targa di
Colonnata dedicata agli anarchici uccisi; vedi la tomba di
Giuseppe Pinelli nel cimitero di Turigliano a Carrara); ma indubbiamente un monumento all'attentatore di un re d'Italia ha suscitato polemiche, anche in regime repubblicano; il segno delle polemiche si coglie in quella mezza riga erasa nella parte bassa del monumento, dove c'era scritto
L'ANARCHICO CHE UCCISE UMBERTO I: la cancellazione si dovette al
processo scatenato dalla delibera comunale del 1986 che consentiva l'erezione del monumento; monumento voluto e finanziato da
Ugo Mazzucchelli, anarchico arricchito con l'industria del marmo, morto novantaquattrenne nel 1997 dopo essere stato assolto nel 1993 dall'accusa di apologia di reato.