Calciatore, giocò nella nazionale ungherese nel 1924; come allenatore portò allo scudetto l'Ambrosiana (oggi Inter) nel 1930 e il Bologna nel 1936 e nel 1937. Poi le leggi razziali lo costrinsero ad emigrare a Parigi e in Olanda. La guerra e l'occupazione tedesca dell'Olanda lo portarono in campo di concentramento e alla morte.
A Weisz già nel 2009 era stata dedicata una targa allo
stadio; qui viene ricordata tutta la famiglia.
Ilona Rechnitzer, nata a Szombathely (H) il 7/10/1908, era la moglie; i due figli erano nati a Milano, quando Weisz allenava l'Ambrosiana:
Robert il 7/7/1930,
Klara il 2/10/1934. Quando giunsero ad Auschwitz Ilona e i ragazzi furono subito uccisi nelle camere a gas, Arpad fu mandato al lavoro forzato in Alta Slesia e poi rispedito ad Auschwitz.
Queste sono quattro delle tante vittime dei lager nazisti di cui
l'artista tedesco Gunter Demnig ha voluto tramandare il nome con le sue
Stolpersteine (letteralmente tradotto significa "pietre da inciampo"): si tratta di cubetti di pietra
e ottone, sparsi nei marciapiedi di tutta Europa, ciascuno con
un nome inciso; in Italia ha incominciato da Roma, ricordando ebrei, zingari, omosessuali, antifascisti, carabinieri che da qui furono deportati nei lager e lì quasi tutti morirono di
stenti o furono uccisi. Queste pietre sono state posate il 27/1/2025.