Sulle vittime dell'eccidio del 1944, stranamente la lapide parla prima di 13 morti, ma poi ne elenca 14, e negli atti del processo ai due ufficiali tedeschi responsabili dell'eccidio si elencano 12 vittime. Ma non è questo l'unico punto incerto della vicenda: il processo aperto solo nel 1997, dopo la riesumazione di documenti presso la Procura generale militare di Roma, stranamente mantenuti segreti per decenni, ha potuto scoprire poco: anche se non sono state provate, hanno conservato credito le voci circolate a quel tempo, che un complice collaborazionista (Egidio Eugeni), si sarebbe servito di alcuni soldati tedeschi per portare a termine una rapina; questo spiegherebbe anche perché le vittime, che precedentemente avevano ricevuto
ordine di evacuazione dal paese, rimasero nell'albergo Vittoria, dove erano domiciliati.
Vilma Rossi mi trasmette un
articolo che dà un resoconto dell'intera vicenda (
spero che l'autore dell'articolo e il primo editore -che ringrazio- non abbiano niente in contrario a questa pubblicazione nel web).