Laureato in legge, insegnò a Firenze dove, assieme ai fratelli
Rosselli, fu tra gli antifascisti che cercarono di mantenere viva con pubblicazioni clandestine una contestazione del regime. Durante la guerra collaborò alla Resistenza aiutando i perseguitati e fornendo informazioni logistiche alle truppe Alleate che risalivano l'Italia. Scoperto ed arrestato dai nazifascisti, venne torturato a morte per fargli rivelare, senza successo, i nomi dei suoi compagni. Il corpo non fu mai ritrovato.