Fece parte del Consiglio dell'imperatore
Adriano (II sec. d.C.), per il quale codificò l'
editto perpetuo; scrisse numerose opere giuridiche. È tra i giuristi classici più frequentemente citati nel Digesto di Giustiniano.
È una delle statue che adornano la facciata del Palazzo di Giustizia che si affaccia sul Tevere (vedi
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