Prete, lasciò presto l'abito talare preferendo la passione patriottica; combatté alla difesa della Repubblica di Venezia (1849) e nella spedizione dei Mille. Garibaldi lo nominò dittatore di Palermo. Entrato nell'esercito regio dopo il 1860, fece servizio nella guerra al brigantaggio; ebbe poi diversi scontri con i generali piemontesi, criticando i comandi nella sconfitta di Custoza (1866), e fu messo in aspettativa; solo nel 1871, dopo estenuanti ricorsi e denunce, fu reintegrato nel grado. |