"Laureato in Filosofia, fin da giovane professa idee anarchiche; collabora come pubblicista a riviste e giornali anarchici. Esule in Francia nel 1926, poi in Belgio, nel 1936 si reca in Catalogna all’inizio della guerra civile Spagnola, collaborando con le forze repubblicane e antifranchiste. Per i forti dissensi con le posizioni staliniane viene assassinato, insieme ad un altro anarchico italiano, Francesco Barbieri, da un commando di cekisti" (
Piero Cocconi).
La sua fede anarchica si trasferì sulla vedova
Giovannina Caleffi.