Vescovo-principe che trasformò il Montenegro da una teocrazia ad uno Stato secolare: fino a quel momento l'autorità passava di zio in nipote in eredità monastica, con divieto di matrimonio. Nella tradizione montenegrina è tuttavia più celebrato per l'attività letteraria: in forme poetiche scritte celebrò la storia e le antiche leggende riprendendo lingua e versificazione dell'epica orale, conservata qui per secoli.
Il personaggio è commemorato anche nella vicina toponomastica, come si legge nell'ultimo thumbnail. |