Figlio del celebre giornalista
Luigi Barzini senior, non seguì le orme paterne ma si appassionò di botanica e divenne agronomo, specializzato nella coltivazione di banane, in Giamaica e in Somalia. Antifascista, fu rimosso dal suo incarico nel monopolio istituito dal regime nella produzione africana. A Milano, tramite gli amici
Banfi e Barbiano di Belgiojoso, si unì ai partigiani di Giustizia e Libertà, fino all'arresto nel dicembre 1943. Deportato a Mauthausen, finì i suoi giorni nel sottocampo di Melk a poche settimane dalla fine della guerra.
Questa è una delle tante vittime dei lager nazisti di cui l'artista tedesco Gunter Demnig ha voluto tramandare il nome con le sue Stolpersteine (letteralmente tradotto significa "pietre da inciampo"): si tratta di cubetti di pietra, sparsi nei marciapiedi di tutta Europa, ciascuno con un nome inciso; in Italia ha incominciato da Roma, ricordando ebrei, zingari, omosessuali, antifascisti, carabinieri che da qui furono deportati nei lager e lì quasi tutti morirono di stenti o furono uccisi. La pietra è stata posata il 26/1/2022.