In Sicilia -assieme ai fratelli
Giuseppe, Salvatore e Paolo- si affiliò alla Giovane Italia e partecipò alla
Rivoluzione del 1848; al ritorno dei Borboni dovettero tutti esulare. Luigi, ingegnere navale, si stabilì dapprima a Genova e fu direttore di quell'Arsenale, poi diresse l'Ansaldo di Sampierdarena e infine si trasferì a Livorno dove fondò il Cantiere Navale che porta il suo nome.