Ingegnere, massone, condivise le idee mazziniane. Nel 1849 fu alla difesa della Repubblica Romana e seguì Garibaldi nella ritirata a S.Marino. Partecipò alla cospirazione mantovana del 1852 che fallì e portò alla condanna a morte di
Tito Speri,
Carlo Poma ed
Enrico Tazzoli. Chiassi riuscì a fuggire e fu condannato in contumacia, esulando in Svizzera ed Inghilterra. Avrebbe dovuto partecipare all'insurrezione della Valtellina promossa da Mazzini, ma anche questa cospirazione fu sventata. Poi si arruolò nelle file garibaldine dei Cacciatori delle Alpi col grado di capitano. Nel 1860 raggiunse i Mille in Sicilia e si distinse nell'attacco a Reggio Calabria, guadagnandosi il grado di tenente colonnello. Eletto deputato dopo l'Unità, allo scoppio della III Guerra di Indipendenza ancora una volta raggiunse Garibaldi e morì nella battaglia di Bezzecca.