Discendeva da una potente famiglia del Mugello e fece carriera ecclesiastica a Bologna, all'ombra dello zio
Ottaviano, cardinale. Fu nominato vescovo di Pisa nel 1277; nel 1284 assunse anche la carica di podestà e, per ottenere maggiore potere politico, fece il doppio gioco tra le famiglie dominanti nella città, i Visconti e i Gherardesca. Nel 1288 fece imprigionare
Ugolino della Gherardesca lasciandolo morire di fame assieme a suoi congiunti. Per questo misfatto venne anche lui condannato dal papa
Bonifacio VIII, ma la morte lo sottrasse alla prigionia.
È famoso perché Dante ne racconta la terribile vicenda nell'Inferno (XXXIII 1-75), situando fra i traditori della patria sia Ugolino che Ruggieri.