Lucidatore di mobili, fu arrestato come ebreo e membro del movimento clandestino Giustizia e Libertà; venne torturato ma non rivelò nulla che danneggiasse i suoi compagni; in attesa della deportazione, finì con altri 66 correligionari nel gruppo dei fucilati alle
Fosse Ardeatine all'indomani dell'attentato di via Rasella. Gli è stata conferita medaglia di bronzo alla memoria.
È ricordato anche sul selciato, allo stesso indirizzo, da una
"pietra da inciampo". Il suo nome figura pure in un elenco di
ebrei partigiani e in uno di
aderenti a Giustizia e Libertà uccisi alle Fosse Ardeatine.