Nel primo '600, sotto papa
Clemente VIII, uno spazio dell'ospedale di S.Spirito in Saxia, dedicato a
S.Tecla, fu destinato all'accoglienza delle esposte (neonate abbandonate, allora chiamate proiette o reiette), gestite da monache agostiniane; le bambine venivano cresciute fino a diventare ragazze da marito o fino a prendere il velo monacale; quelle che non si sposavano rimanevano nel monastero-conservatorio; col tempo il numero delle ospiti crebbe a dismisura (fra mille e duemila) e nel 1670 il Commendatore dell'ospedale,
Francesco Maria Febei (Orvieto 1616-Roma 1680), che nel 1667 era stato nominato arcivescovo di Tarso (TR), decise di suddividere il numero in due gruppi di età e riorganizzarne la gestione; scoppiò però una vera e propria rivolta, con la minaccia di incendio dei locali. La targa forse ricorda il seguente restauro dei medesimi, sotto il papato di
Pio V.