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Il Gellia citato nella penultima riga era -come racconta Diodoro Siculo nella sua Biblioteca storica- un riccone di Agrigento, celebre in tutta la Sicilia per sua generosa ospitalità. Analoga epigrafe celebrativa della città si può leggere in via Medaglie d'oro; altra targa riporta per esteso il cognome di chi dettò il testo. |
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(Testo)
TRA MITO E HISTORIA GIACE LA CONTEA. TRATTENERTI PUOI 'N QUESTA IDEAL SEDE, PER PIÙ PROFILI ALQUANTO INTERESSANTI. VALGA CIÒ PUR PEI BEOTI, PEI TARDI,
PER GLI STUDIOSI ATTENTI CHE DIR POI. QUALE LETIZIA PER LA MENTE AVIDA DI SAPERE, SCRUTARE NELLE VISCERI IN QUESTA ECCELSA CITTÀ COMITALE!
ALQUANTI SONO I REQUISITI, I PREGI, GODE LA GOLA, LA PSICHE, LO SPIRTO. STANZA QUI SI PRENDE PER NON PIÙ ANDARSENE, L'OSPITALITÀ DI GELLIA PUR MEMORA. |
foto Vallocchia
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