Medico ostetrico e ginecologo, direttore della clinica Villa Bianca, presidente del locale Ordine dei medici dal 1931, istituì ad Ancona la prima colonia elioterapica; con l'emanazione delle leggi razziali nel 1938 fu estromesso da tutte le sue attività; perseguitato dal regime, che lo internò a Fano, si ritirò poi a Castiglione dei Pepoli (Bo), dove morì d'infarto nell'imminenza della deportazione, che invece subirono sua
moglie e un
figlio.
Questa è una delle tante vittime dei lager nazisti di cui l'artista tedesco Gunter Demnig ha voluto tramandare il nome con le sue
Stolpersteine (letteralmente tradotto significa "pietre da inciampo"): si tratta di cubetti di pietra rivestita di ottone, sparsi nei marciapiedi di tutta Europa, ciascuno con un nome inciso; in Italia ha incominciato da Roma, ricordando ebrei, zingari, omosessuali, antifascisti, carabinieri che da qui furono deportati nei lager e lì morirono di stenti o furono uccisi.