Da giovane collaborò con
Gobetti ed entrò in contatto con altri intellettuali torinesi antifascisti; laureatosi in letteratura americana, insegnò e fece traduzioni. Scrisse poesie (
Lavorare stanca,
Verrà la morte ed avrà i tuoi occhi) e romanzi (fra gli altri
La bella estate e
La luna e i falò). L'amicizia con antifascisti gli costò un anno di confino a Brancaleone Calabro nel 1935-36. Morì suicida.
Lo scrittore scrisse questa poesia nel 1950, nell'attesa di un incontro con l'attrice
Constance (Connie) Dowling, di cui si era innamorato; questa passione però si rivelò una terribile delusione perché l'amore non era corrisposto.
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