Poeta, cardinale ad appena 38 anni, fu eletto papa nel 1623. Attinse ampiamente alle casse dello Stato per favorire i suoi numerosi parenti ma anche per interventi edilizi (fra l'altro Palazzo Barberini, la Fontana del Tritone, la villa di Castel Gandolfo e numerose chiese) affidandosi alla maestria di Bernini e Maderno. Sotto il suo pontificato si concluse il processo a Galileo.
Qui è ricordato perché in occasione della peste del 1630 concesse alla chiesa di
S.Pietro in vincoli di sostituire -in via precauzionale- quella di S.Lorenzo fuori le mura nel
pellegrinaggio delle sette chiese: questo era un atto devozionale di antica origine e formalizzato da
S.Filippo Neri. Uguale concessione fece il papa alla chiesa di
S.Gregorio.
A S.Pietro in vincoli è venerato un mosaico del VII sec. che riproduce un
S.Sebastiano diverso dalla solita
iconografia: vestito e con capelli e barba bianchi; questa immagine dovrebbe essere stata realizzata come voto di ringraziamento per la fine di un'epidemia in Roma nell'anno 680; da allora fu ritenuta miracolosa per ottenere la salvezza nell'imperversare delle pestilenze.
Nella seconda targa è menzionato il dono annuale decretato dal senato romano in ringraziamento per la protezione del santo.
Laudivio Zacchia (Vezzano, Sp 1565-Roma 1637), rimasto vedovo, prese i voti, fece carriera ecclesiastica e venne nominato cardinale nel 1626, dal 1629 con il titolo di S.Pietro in vincoli.