Proveniente da umile famiglia, divenne prefetto della Biblioteca Ambrosiana (1907-1912), poi della Vaticana (1914-1918); in seguito ebbe incarichi diplomatici nei territori dei crollati Imperi Centrali, in particolare per contribuire alla riunificazione della Polonia. Dal 1921 fu Arcivescovo di Milano, poi Cardinale e Papa (eletto nel 1922). Sotto il suo pontificato furono firmati i Patti Lateranensi, fra Regno d'Italia e Vaticano.
Qui è ricordato perché studiò al seminario lombardo, allora adiacente a
S.Carlo al Corso (propriamente S.Carlo e S.Ambrogio), chiesa da sempre legata ad una
Confraternita lombarda connessa con l'intitolazione ai due illustri vescovi milanesi (anche se nessuno dei due era indigeno:
Ambrogio veniva da Treviri,
Carlo dalla sponda piemontese del Verbano). Divenuto papa, Pio XI donò al
seminario una più ampia sede, che un altro lombardo suo successore,
Paolo VI, ricostruì in edificio migliore. La seconda targa celebra Ratti come il papa che riconciliò Chiesa e Stato italiano con i Patti Lateranensi del 1929, quando S.Carlo al Corso ricevette il titolo di basilica minore.